28 marzo 2008

Per avere la vita

Ieri sera ho partecipato a una liturgia pasquale concelebrata da don Giuseppe Dossetti, perché ormai da tre anni seguo i suoi corsi e quest’anno, per la prima volta, ho deciso di seguire tutte queste celebrazioni del periodo pasquale, per cercare di capire un po’ meglio questa cosa della risurrezione che comincia già in questa vita, argomento sul quale insistono molto tutte le persone che, in qualche modo, stanno contribuendo alla mia formazione spirituale. Sullo stesso argomento si è pronunciato più volte anche don Giovanni Nicolini, un sacerdote molto vicino a EmmauS, soprattutto agli inizi. Parlando di un suo pellegrinaggio a Santiago di Compostela, l’estate scorsa, dice di essere passato vicino a una croce antica che porta il corpo del Signore Crocifisso, ma ha, sul lato opposto, una donna che ha un bambino dentro al suo grembo, che è un segno per dire che da Gesù in poi la morte diventa il grembo della vita. Con questo pensiero dice che se anche noi osserviamo tutta la nostra vita, possiamo ricordare quante persone, dopo le nostre mamme, ci hanno “dato la vita”, facendoci del bene, insegnandoci delle cose, consolandoci e piangendo con noi. Se pensiamo quindi alla vita nostra e degli altri e a questa possibilità che abbiamo di essere una fonte di vita, la morte quando arriverà non troverà niente, perché saremo del tutto spesi. Avremo dato la vita e quando le cose stanno così, si potrà persino morire ‘volentieri’. Io sono ancora un po' lontana da questo modo di vedere le cose, ma mi sembra comunque una prospettiva molto interessante su cui riflettere e da cui partire per cominciare a vivere in quel modo diverso, che il pensiero cristiano definisce 'vivere da risorti'. Cristina

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