26 aprile 2008

madre e figlia

Ho guardato a lungo il quadro di Klimt a cui fa riferimento Giampietro. Mi ha colpito la giovane donna. Mi è sembrata assorta nella sua situazione di pace e pienezza, talmente assorta da non essere attenta alla timida richiesta di aiuto della vecchia madre. Ho ricordato una situazione di alcuni anni fa: una anziana e lucida signora ci interpellò chiedendo un volontario per farle un po' di compagnia. Andai a conoscerla e fui accolta dalla figlia che non sapeva nulla della richiesta e sgridò duramente la madre che le aveva fatto fare una così brutta figura. C'era lei con la sua famiglia e non c'era bisogno di nessun altro! Ho provato un grande disagio e molta tristezza per entrambe. La figlia sicuramente avrà vissuto male la mia visita, con fastidio e forse temendo il giudizio di un estraneo, ma la madre? Penso che si sia sentita ancora più sola e poco libera di decidere della sua vita. Elena

1 commento:

Cristina ha detto...

“A te basto io” è la frase che mia madre ha sempre sognato invano di sentirsi dire dai figli.
La mia mamma è molto anziana, ma in salute e autosufficiente. La vita che le avevo suggerito nella sua bella casa, indipendente, con un piccolo aiuto domestico, e la possibilità di far visita alle sue amiche tutte le volte che ne aveva voglia andando in taxi, è stata a suo tempo rifiutata. Ha invece scelto di vivere con i figli, scelta alla quale io, vivendo da sola, mi sono ‘immolata’, e per uscire aspetta pazientemente che io o mio fratello troviamo il tempo di accompagnarla. Più vado avanti e più mi rendo conto che le situazioni in cui una persona si può trovare non sono tantissime, ma sono invece i modi di pensarle ad essere infiniti e, a volte, anche un po’ difficili da capire.
Cristina