20 giugno 2008

L'amore perfetto

Nella sala d’attesa di uno studio medico due donne parlano di un’amica ammalata da anni e del marito che con molta discrezione vive una vita parallela e segreta con un’altra donna. Tutte e due convengono che il poveretto ne ha diritto. Mi fa sorridere questo loro modo di esprimersi d’altri tempi, quando si sosteneva anche che un uomo ha le sue necessità, e mi chiedo se sarebbero capaci di mostrare la stessa benevola comprensione alla moglie se la situazione fosse capovolta. Ci sono coppie che una vita segnata dalla sofferenza e dalla malattia divide, ce ne sono altre che nelle difficoltà scoprono la forza di un legame che nemmeno loro pensavano di avere. Siamo soliti associare l’amore al breve attimo della giovinezza o al fremito altrettanto fugace di una relazione proibita, ma c’è una frase nei “Discorsi edificanti” di Kierkegaard che mi ha aiutato a capire meglio questo sentimento: “L'amore per quanto sia gioioso e indescrivibile sente il bisogno di legarsi. L'amore è assicurato eternamente solo quando è un dovere. La sicurezza che l'eternità concede all'amore elimina ogni inquietudine e lo rende perfetto. L'amore immediato, quello che si contenta di esistere, non può separarsi da un'angoscia, quella di poter sempre cambiare. Invece l'amore vero, che divenendo dovere ha assorbito in sé l'eternità, non cambia mai. Solo quando è dovere l'amore è eternamente libero, in una felice dipendenza”. Cristina

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