23 dicembre 2008

Tu che vuoi venire volontario

"Tu che vuoi venire volontario, dì a te stesso che il tuo vero servizio di volontario incomincerà solamente il giorno dopo quello in cui, completamente stufo sarai deciso a fare le valigie e ad andartene, e tuttavia resterai. Da quel momento tu sarai veramente volontario" (Abbé Pierre). Ho già riportato questa citazione, ma mi viene in mente tutte le volte che, come oggi, incontro un volontario che mi dice che è arrivato ad un punto in cui sente, in modo più insistente, il desiderio di lasciare il servizio e se ne vergogna. Un po’ di tempo fa, un’altra volontaria mi disse che, dopo dieci anni che andava dalla stessa persona, non la sopportava più, ma non riusciva a confidarlo a nessuno. Le possibilità di comunicare che hanno i volontari non sono tantissime, ma ci sono, perché ci si ritrova alle riunioni, ci vengono richiesti, talvolta, degli articoli da pubblicare sul giornalino, e poi c’è il blog, che è lo strumento che, più di tutti, assicura un’informazione costante, essendo un diario, e un riscontro immediato, perché c’è sempre almeno una persona che lo legge subito. Il mio è solo un invito a sfruttare meglio questa opportunità, perché non sono certa che sia stata completamente compresa. Anch’io, durante quest’anno, ho fatto le valigie diverse volte, pensando di smettere di scrivere sul blog, visto che non sembrava interessare nessuno, ma poi dopo un po’ tornavo a scrivere, perché quando si pensa che un progetto è importante, abbandonarlo è più difficile che cominciarlo. Cristina

1 commento:

Gianpietro ha detto...

Nell'intervento al corso di quest'anno rivolto ai nuovi volontari (si parlava dei "saperi") ho inserito la citazione che Cristina propone in questo post pensando che potesse rappresentare un'utile messa in guardia di fronte al rischio di autocelebrazione e di inappropriato orgoglio che possono colpire chi si cimenta nel servizio di volontariato. Da alcuni commenti, ma soprattutto osservando i volti perplessi dei candidati, mi sono reso conto che il messaggio aveva colpito nel segno. Non poche parole ho dovuto allora spendere per allontanare il rischio di soffocare il sacro fuoco che li animava. Mi conforta vedere questo "sapere" rappresentato nella realtà di ogni giorno ed anch'io sono convinto che solo superando la paura del confronto (tutti noi compiamo lo stesso persorso incontrando, chi prima chi dopo, gli stessi ostacoli) e sfruttando le poche o tante possibilità di incontro (e il blog tra queste) possiamo crescere e sostenerci nel cammino che abbiamo deciso di intraprendere. Gianpietro