17 aprile 2009

Emergenza caldo

Il Centro di ascolto “Emergenza caldo” è un servizio esclusivamente telefonico, attivo nei tre mesi estivi. È un servizio gestito in collaborazione tra Comune di RE, Servizio Sanitario Regionale, AUSER, EmmauS, Croce Verde e Croce Rossa. Lo scopo è di aiutare le persone che rimangono in città durante l’estate e che possono avere bisogno di assistenza sociale, o sanitaria, o “psicologica”. Possono telefonare direttamente le persone che hanno bisogno, ma chiunque può segnalare situazioni di persone, per lo più anziane, che potrebbero vivere situazioni di disagio. Alcuni medici di famiglia ci forniscono un elenco di pazienti soli e in situazioni precarie ai quali telefoniamo direttamente noi. Questa, quindi, non è un’esperienza di “assistenza domiciliare”, ma è pur sempre un’esperienza di rapporto interpersonale con persone in stato di bisogno. Qui l’interazione è esclusivamente verbale. Quel poco che puoi fare viene immediatamente riconosciuto dall’altro e ciò è indubbiamente gratificante. Converso molto volentieri con le persone, cerco di comprendere la loro situazione, mi sforzo di “mettermi nei loro panni” e non ho mai fretta di chiudere la conversazione. Naturalmente, mi sento più a mio agio quando sono le persone che telefonano al Centro d’ascolto, anziché quando sono io che chiamo loro. Ma è solo uno stato d’animo iniziale, poi il rapporto si fa fluido e sereno. L’utilità del servizio è abbastanza tangibile. Spesso, oltre e dopo la conversazione, avrei voglia di recarmi direttamente dalle persone con cui ho parlato, per conoscerle di persona, per constatare la loro situazione, anche logistica. Ma questo non è previsto. Il nostro compito, finita la conversazione telefonica, è di attivare i servizi richiesti e ritenuti necessari e possibili (trasporto, consegna pasti, medicinali, spesa a domicilio …). Spesso alla conversazione telefonica non fa seguito uno specifico servizio, in quanto il dialogo costituisce ed esaurisce il significato della telefonata. Questo servizio è particolarmente sentito nel periodo estivo, sia per i disagi che creano le alte temperature, sia perché andando in ferie fuori città i famigliari, molti anziani restano soli. Per la mia esperienza, considerando il bisogno di un rapporto, comunque presente in molte persone sole, questo servizio, anche se di comunicazione solo telefonica, potrebbe essere svolto anche nei restanti mesi dell’anno. Si tratta di un servizio che richiede soprattutto una grande capacità di ascolto. Le persone hanno bisogno di parlare e non solo della loro situazione presente. Il riferimento al passato, il raccontare la loro vita, il mettere in evidenza la continuità o la discontinuità di certi filoni esistenziali, per gli utenti di questo servizio, è assolutamente un bisogno. E si comprende, in questo contesto, che il tuo compito è di saper ascoltare, di comprendere e di dimostrare di avere capito e condiviso. Pino

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